Giovedì, 31 Ottobre, 2019

AGCI presente all’Assemblea Nazionale della Cooperazione agroalimentare e della pesca

“Una storia che si fa futuro” è il titolo del Convegno che si è tenuto oggi, 30 Ottobre, presso l’Auditorium Antonianum, a Roma, con l’Alleanza delle Cooperative Italiane.

Lotta al Caporalato, crescita della sostenibilità, export, innovazione e gestione della filiera dell’agricoltura e della pesca, preoccupazione per i dazi, sviluppo delle infrastrutture. Sono questi e altri gli argomenti affrontati dai principali rappresentati del settore ittico – agroalimentare e da esponenti del mondo della politica, all’Assembla Nazionale di ACI, riscuotendo grande interesse e partecipazione.

“Dalla guerra alla plastica che vede in prima linea i pescatori schierati in questa battaglia, alle opportunità di sviluppo legate alla blue economy, vi è sicuramente un aumento dell’interesse dei consumatori verso i prodotti ittici, specialmente quelli italiani”. Con queste parole ha aperto i lavori Giampaolo Buonfiglio, Presidente ACI Settore Pesca, che ha aggiunto: “Mai come in questo momento l’attenzione verso il mare, il suo ecosistema e le attività economiche che ruotano attorno ad esso, è stata così forte e presente nell’opinione pubblica. La pesca potrebbe trarre stimoli importanti per rinnovarsi e programmare il futuro. Occorre rilanciare il sistema delle Organizzazioni di Produttori e modernizzare le filiere, rafforzare la Direzione generale della pesca marittima e dell’acquacoltura, con un organico che dia risposte agli utenti in tempi accettabili e rilanciare il dialogo fra sistema associativo ed Istituzioni, con un confronto sempre aperto”.

“Chiediamo alla politica – continua Buonfiglio – di voler esaminare lo stato del settore ittico oggi in Italia e di guardare avanti negli anni, per capire cosa ne sarà della pesca e dei pescatori. E’ necessario investire in ricerca: solo così eviteremo che le marinerie italiane si trasformino in un museo del mare diffuso dove barche e pescatori siano solo la testimonianza di un passato glorioso senza più un futuro”.

Giovanni Schiavone, Copresidente ACI e Presidente AGCI ha sottolineato l’importanza dell’unione e della condivisione per il settore: “E’ naturale affermare che i problemi sul tavolo della pesca e dell’acquacoltura sono numerosi, sia in ambito nazionale che comunitario. E’ importante che ci sia una maggiore integrazione ed incisività di un unico grande settore dell’Alleanza, per meglio affrontare e risolvere i problemi. L’unificazione dei settori non è solo una scelta organizzativa, ma nasce dalla convinzione che la pesca, con tutte le sue particolarità, non può essere considerata marginale (per alcuni figlio di un Dio minore) nell’ambito delle produzioni alimentari del nostro Paese e delle politiche che la sostengono, ma anche per rispetto che dobbiamo alla storia e alle nostre origini, considerando che si parla di pesca sin dalla preistoria”. “Chiediamo al Governo – conclude Schiavone – una decisa opera di riordino e semplificazione per colmare le carenze strutturali che da anni aspettano soluzioni. E’ necessario, altresì, un rilancio della consultazione con il sistema associativo, per discutere insieme di norme e regolamenti, così come è urgente che la Direzione Generale della Pesca venga rafforzata nell’organico per superare i problemi evidenti di funzionamento, sia per i tempi di risposta agli utenti che per il rispetto dei tanti adempimenti imposti dalla Comunità Europea”.