Venerdì, 15 Marzo, 2019

AGCI presente all’audizione al Senato per discutere di educatori e pedagogisti

Caterina Segata, Responsabile del Settore educativo scolastico AGCI Emilia Romagna: “Importante l’armonizzazione dei profili professionali”

L’Associazione Generale Cooperative Italiane è da sempre vicino alle tematiche legate alle figure lavorative come quelle degli educatori e pedagogisti, che fanno del sociale la loro missione etica e professionale. Con questo spirito AGCI ha partecipato all’audizione presso la settima Commissione del Senato, nell’ambito dell’indagine conoscitiva per la ridefinizione dei profili e degli ambiti occupazionali delle figure di educatori e pedagogisti.

“La cooperazione sociale rappresenta la maggioranza del mondo degli educatori – fa da apripista Sarah Chiusano, Responsabile del Settore Sociale AGCI Lombardia continuando:Noi auspichiamo un’armonizzazione dei profili professionali e siamo pronti a portare il nostro contributo per costruire un percorso formativo nell’ottica di una figura professionale unica”. 

La dott.ssa Chiusano altresì in relazione al tema delle false cooperative afferma: “Non ci appartiene in quanto la nostra cooperazione, in questo caso quella sociale, è una cooperazione seria, che si siede al Tavolo e sa discutere con le Istituzioni per il bene dei nostri lavoratori che devono essere gratificati e valorizzati per la professione che svolgono. Chiediamo, dunque, che questo riconoscimento venga fatto anche dalle amministrazioni pubbliche attraverso bandi e normative”.

Per Caterina Segata, Responsabile del Settore educativo scolastico dell’AGCI Emilia Romagna: “Educatori e pedagogisti sono due figure professionali che, insieme agli operatori socio-sanitari, rappresentano la quota prevalente dei soci nella nostra base sociale. Le cooperative sociali hanno l’obiettivo di garantire migliori condizioni occupazionali possibili per i propri lavoratori”. “Questo lo hanno fatto nel tempo – ribadisce la dott.ssa Segata -  e continuano a farlo anche oggi nonostante la crisi economica, il settore della cooperazione sociale ha potuto mantenere alti livelli occupazionali garantendo un valore della produzione molto importante”.

“Il nostro mestiere – continua Segata - è quello di perseguire l’interesse generale della comunità, dalla promozione umana all’integrazione sociale dei cittadini, attraverso i servizi socio sanitari educativi e lo svolgimento di attività diverse finalizzate all’inserimento grazie a un contratto collettivo nazionale. Il ruolo dell’educatore opera sempre leggendo i bisogni e le risorse disponibili, individuando gli obiettivi possibili, progettando azioni e attivando risorse, non solo quelle individuali della persona, ma anche quelle del contesto. Quindi è una figura ponte per eccellenza nell’ambito delle politiche sociali. Auspichiamo la convergenza tra l’attuale distinzione dell’educatore socio pedagogico, l’educatore per i servizi alla prima infanzia e l’educatore sanitario. “Tutti gli educatori – conclude Caterina Segata - devono poter accedere a un processo di formazione continua perché non basta la sola formazione universitaria per meglio definire la figura professionale di educatore e pedagogista”. Perché l’educazione è il nostro passaporto per il futuro, perché il domani appartiene a coloro che oggi si preparano ad affrontarlo.

RASSEGNA STAMPA
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