Lunedì, 1 Luglio, 2019

AGCI Umbria: “La cooperazione sociale si mobilita per il welfare e il lavoro”

Il rinnovo del CCNL delle Cooperative Sociali, siglato lo scorso 21 maggio, è stata l’occasione, in Umbria, per un’ attenta riflessione sullo stato di salute del settore. 

“Le cooperative aderenti alle tre centrali, AGCI, Legacoop e Confcooperative - sostiene Massimo Giovannelli, Presidente di AGCI Solidarietà Umbria - rivendicano il valore del CCNL, come irrinunciabile strumento qualificante per tutti i lavoratori delle cooperative sociali e garanzia di correttezza e trasparenza. Il nostro settore è caratterizzato dalla coincidenza tra proprietà e lavoro, rappresentata dalla figura del socio-lavoratore; non vi è, quindi, nessuna volontà, da parte delle dirigenze delle cooperative sociali umbre, di disattendere quanto, in termini economici, è previsto dal nuovo contratto. D’altra parte è innegabile che il settore stia attraversando un momento critico, dovuto non solo alla lunga crisi economica che ha avuto forti ripercussioni anche nel sistema del welfare e dell’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, ma anche a mancati adeguamenti o applicazioni di norme esistenti”.

“Troppo spesso assistiamo a gare d’appalto ancora legate alla logica del massimo ribasso – prosegue Gianfranco Piombaroli, Vice Presidente di AGCI Solidarietà Umbria e delegato per le cooperative di tipo A - il Tariffario Regionale, adottato nel 2015, non viene rispettato; le rette dei servizi socio-sanitari sono ferme al 2005. Riuscire a risolvere queste problematiche sarebbe fondamentale affinchè le cooperative possano guardare con meno apprensione alle scadenze previste dal nuovo CCNL, ma per farlo occorre che tutte le parti coinvolte, Enti Pubblici, Centrali Cooperative e Sindacati, si ritrovino intorno ad un tavolo per trovare soluzioni che garantiscano la qualità dei servizi, il rispetto del contratto e la sostenibilità economica… in fretta”

“La cooperazione d’ inserimento lavorativo ha garantito, in tutti questi anni, il collocamento o ricollocamento nel mercato del lavoro di soggetti che altrimenti avrebbero avuto estreme difficoltà ad inserirsi nel tessuto sociale - conclude Marco Tallarico, delegato AGCI per la cooperazione di tipo B - ma oggi subisce, troppo spesso, la concorrenza di imprese che, non avendo la stessa funzione, riescono a garantire una maggiore produttività del lavoro. Per questo motivo, il legislatore, nel Codice degli Appalti, ha previsto un apposito articolo che prevede, per le stazioni appaltanti la possibilità di riservare le procedure di appalto agli operatori il cui scopo principale sia l’integrazione di persone svantaggiate. Purtroppo dobbiamo constatare la scarsissima applicazione di questa norma”.

La speranza di AGCI Umbria è, quindi, di riuscire ad avere un dialogo costruttivo con tutte le parti interessate, al fine di rimuovere le criticità e permettere ai soci-lavoratori delle cooperative di godere pienamente del loro contratto rinnovato.

 

RASSEGNA STAMPA

 

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