Martedì, 16 Luglio, 2019

Sardegna e lumache: Un “amore” così grande

La cooperativa “La Chiocciola” di Sestu (CA) vanta una produzione di 14 milioni di esemplari in due anni, grazie anche al contributo di General Fond, fondo mutualistico AGCI

 

Lumache che bontà, o per dirla all’inglese “snails best food!”; ma anche, nelle varianti più comuni del sardo: “sitzigorrus”, “coccois”, “babbarroccias”, “gingellas” e “grogos”.

Comunque le si voglia chiamare le lumache sono una pietanza particolarmente apprezzata in Sardegna. “Uscire a cercare lumache” è un’attività molto diffusa e le persone fanno a gara a chi riesce a riempire il cesto per preparare un pranzo in famiglia o con gli amici, sia per chi predilige il pangrattato con aglio e prezzemolo, sia per chi adora il sugo piccante e per chi invece preferisce le monzette arrosto, cotte rigorosamente nel padellone bucato. In sostanza ce n’è per tutti i gusti.

Al di là delle ricette con cui possiamo sbizzarrirci in cucina, le lumache rappresentano un prodotto locale validissimo oltre che buonissimo ed è da qui che nasce l’idea di Emanuele Nieddu (Presidente), Alessandro Durzu e Simone Cardia, giovani trentenni e quarantenni soci della cooperativa “La Chiocciola”di Sestu (Cagliari). Non tutti hanno la possibilità di uscire in campagna durante la settimana ma il desiderio di lumache piove all’improvviso dal cielo, e così grazie a risorse finanziarie proprie e al prezioso aiuto del fondo mutualistico di AGCI, General Fond, i soci hanno acquistato un terreno, l’attrezzatura e infine la materia prima per dar vita a una produzione notevole: ben sette milioni di lumache sono previste nel primo anno e fino al doppio nel secondo. 

Un obiettivo importante che risponde ad una grande passione produttiva e che rappresenta un trampolino di partenza per progetti sempre più strutturati.