Mercoledì, 8 Marzo, 2023

8 MARZO: PER AGCI E’ SEMPRE 8 MARZO

In questo giorno che rappresenta l’emblema del significato, del riconoscimento e dell’importanza della donna, rivolgiamo un pensiero particolare alle donne ucraine che, da più di un anno, lottano ancora in prima fila per salvare i propri figli, il Paese e quel che resta della loro vita. Alle donne afghane, iraniane, a coloro che sono in fuga e alla ricerca di un futuro migliore. Alle donne vittime di violenza, a prescindere dalle loro appartenenze e dai luoghi in cui vivono. A coloro che subiscono ingiustizie e soprusi. Queste le dichiarazioni di Giovanni Schiavone, Presidente di AGCI Nazionale, unitamente ad Alessia Stabile, Presidente del Comitato “Donne in Movimento” AGCI.

Non ci ricordiamo della donna solo oggi, 8 Marzo, ma vogliamo esprimere, in questa data storica e simbolo di lotta per l’emancipazione femminile, il nostro augurio e ringraziamento a tutte le donne per il significativo contributo che danno alla nostra Associazione, ogni giorno, in tutta Italia.

Le cooperative italiane sono una realtà capace di grande inclusione socio-economica, se si considera che il 60% delle occupate sono donne, sicuramente un dato che rappresenta un valore aggiunto per il sistema economico e sociale del nostro Paese.

Le nostre cooperatrici, in veste di socie e lavoratrici, ricoprono ruoli in diversi settori: dalla cultura, all’assistenza socio-sanitaria, all’istruzione, alla formazione, e non solo. Sono imprenditrici, mamme. Sono donne che ogni giorno affrontano la quotidianità con non poche insidie.

La strada, purtroppo, però, è ancora lunga per molte donne che, ancora oggi, lottano per difendere i propri diritti, la libertà, la vita stessa.

Vogliamo ricordare, infatti, anche tutte coloro che hanno subito e subiscono soprusi, violenza fisica, psicologica e verbale, che sono morte a causa di uomini indefinibili.

Quelle donne che hanno difficoltà nel conciliare lavoro e maternità, come se essere una mamma lavoratrice fosse una colpa anziché una risorsa da tutelare. Il nostro pensiero va a tutte quelle che devono faticare il doppio rispetto agli uomini e che, nonostante abbiano gli stessi titoli ed esperienze, raramente hanno lo stesso riconoscimento.

Il nostro pensiero, come sempre, va a tutte coloro che vivono nell’ingiustizia, nella discriminazione, nella solitudine.

A tutte loro diciamo di continuare a lottare, convinti che solo così si può determinare un giusto riscatto con cui affrontare e, magari vincere, l’interminabile sfida, nella convinzione che senza il loro impegno non si avrebbe un mondo migliore.