Martedì, 8 Settembre, 2020

Decreto agosto: Alleanza delle Cooperative, fondamentali provvedimenti che limitino danni, ma indispensabile ricostruire tessuto economico del Paese

COMUNICATO STAMPA. Roma, 8 settembre 2020 - Le imprese cooperative stanno contribuendo a sostenere la ripartenza dell’economia nazionale in settori cruciali, ma scontano difficoltà e preoccupazioni per il futuro nelle attività colpite più duramente dalla pandemia. Per questo, oltre a ritenere fondamentali i provvedimenti dedicati alla limitazione dei danni economici e sociali, considerano indispensabili soprattutto quelli per la ricostruzione del tessuto economico del Paese.

È quanto hanno affermato i rappresentanti dell’Alleanza delle Cooperative nel corso dell’audizione sul decreto agosto presso la Commissione Bilancio del Senato, avanzando alcune proposte di modifica del provvedimento sia in materia di lavoro sia di natura economica e fiscale.

Tra le proposte in materia di lavoro, l’anticipazione al 29 giugno (rispetto al 13 luglio indicato nel decreto) della data per l’applicazione della proroga per ulteriori 18 settimane degli ammortizzatori sociali (in modo da non lasciare scoperte le imprese che fin da subito hanno presentato domanda di CIG con causale COVID 19); l’inserimento di una deroga alla norma che esclude la possibilità, per le imprese dei settori servizio mensa e pulizia in appalto, di accedere agli ammortizzatori sociali nel caso in cui il committente non li abbia utilizzati (dal momento che l’esteso ricorso allo smart working ha comunque determinato riduzioni o sospensioni di questi servizi); la previsione di un periodo più lungo, rispetto ai sei mesi attuali, per il riconoscimento dell’esonero contributivo totale alle imprese che assumono o trasformano rapporti di lavoro a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato; l’estensione, almeno fino al 15 ottobre, della possibilità, per i lavoratori considerati fragili del settore pubblico e privato, di equiparare l’assenza dal servizio al ricovero ospedaliero ai fini del trattamento economico, in modo da garantire la sicurezza di questa categoria di lavoratori senza appesantire le imprese di maggiori oneri.

Per quanto riguarda gli interventi di natura economica e fiscale, i rappresentanti dell’Alleanza hanno chiesto di riconsiderare la proroga dello split payment, una misura che ha compromesso l’equilibrio finanziario delle imprese operanti con la Pubblica Amministrazione, sottraendo ad esse più di 6 miliardi di liquidità. Altro tema affrontato, quello della patrimonializzazione delle imprese. Pur apprezzando l’introduzione della rivalutazione dei beni di impresa, i rappresentanti dell’Alleanza hanno indicato l’esigenza di potenziare l’Aiuto alla Crescita Economica e di sostenere la capitalizzazione delle cooperative rivedendo la fiscalità del ristorno, con la proposta di prevedere che le somme destinate ad aumento del capitale sociale possano essere soggette ad imposta all’atto della loro attribuzione, con l’applicazione di una ritenuta del 12,50%.

Tra le altre proposte avanzate nel corso dell’audizione, la previsione di strumenti analoghi al workers buyout nella successione di impresa, per favorire la trasmissione di piccole imprese ai lavoratori attraverso la costituzione di società cooperative (in Italia il 14% delle imprese familiari non supera il secondo passaggio generazionale); l’attivazione di un piano di investimenti per il settore agroalimentare che consenta di rafforzare la competitività delle imprese, puntando soprattuto sui contratti di filiera e di distretto; l’estensione degli incentivi fiscali per sismabonus, ecobonus e ristrutturazione anche alle cooperative di abitazione per gli immobili di loro proprietà concessi in locazione; un incremento delle risorse stanziate dal decreto per il servizio civile; l’innalzamento del limite per l’applicazione del regime “de minimis” agli enti del Terzo Settore; l’introduzione di un meccanismo di riequilibrio contrattuale per consentire alle stazioni appaltanti di procedere ad una revisione dei contratti in essere con le imprese culturali e creative operanti in settori che implicano attività a contatto con il pubblico; l’adozione di alcuni interventi di completamento della riforma del diritto delle banche di credito cooperativo e di sostegno all’attività delle banche di territorio.