Martedì, 14 Novembre, 2023

L’Istat presenta il report su “Le imprese italiane nei nuovi scenari globali. Primi risultati del censimento 2023”

Presso l’Aula Magna dell’Istat, a Roma, sono stati presentati, oggi martedì 14 novembre, i principali risultati relativi alle caratteristiche generali delle imprese italiane e un approfondimento su aspetti di particolare rilievo: controllo e gestione aziendale, risorse umane, relazioni produttive e filiere, innovazione e digitalizzazione, internazionalizzazione produttiva, specializzazione intelligente e sostenibilità ambientale e sociale.

L’indagine, nello specifico, è stata realizzata tra novembre 2022 e marzo 2023 (dati acquisiti con riferimento all’anno 2022).

La rilevazione ha interessato un campione di circa 280 mila imprese con 3 e più addetti, rappresentative di un universo di 1.021.618 unità pari al 22,5% delle imprese italiane, che producono l’85,1% del valore aggiunto nazionale, impiegano il 74,7% degli addetti e il 96% dei dipendenti, costituendo, dunque, un segmento fondamentale del nostro sistema produttivo.

È emerso inoltre che tra il 2018 e il 2021 le imprese diminuiscono dell’1,2% (-12 mila), mentre aumentano del 3,8% gli addetti (+ 480 mila). Più di tre quarti delle imprese appartenente alla popolazione oggetto di studio è costituito da microimprese (con 3-9 addetti in organico), 189 mila sono imprese di piccole dimensioni (10-49 addetti), mentre le medie (con 50-249 addetti) e le grandi imprese (con 250 addetti e oltre) rappresentano rispettivamente il 2,2% e lo 0,4%. Più della metà delle imprese è attiva al Nord, il 21,3% al Centro e il 27,3% nel Mezzogiorno.

Il 2021-2022 conferma la forte presenza di imprese controllate da una persona fisica o da una famiglia. Il fenomeno è particolarmente diffuso tra le microimprese (nell’83,3% dei casi), mentre risulta meno frequente tra le piccole (74,5%), le medie (58,8%) e grandi unità (41,6%).

Nel 2022 oltre il 40% delle imprese con almeno 3 addetti ha relazioni produttive stabili con altre aziende o istituzioni. Maggiore diffusione tra le imprese delle Costruzioni (71% delle unità) e tra quelle industriali (60%). Circa il 33% sia nel Commercio e sia nelle altre attività dei servizi.

Sono in aumento le imprese che sperimentano soluzioni digitali e la transizione ecologica.

Si consolida la tendenza all’autofinanziamento (passa dal 60,4% nel 2011, al 74,5% nel 2018 e all’80,3% nel 2022). Segue il finanziamento bancario, in netto calo rispetto al 2011 e al 2018, sia il medio-lungo termine, sia a breve termine.

Per Francesco Maria Chelli, presidente Istat: “Non si conosce veramente l’Italia se non si conoscono le sue imprese. Il sistema del censimento permanente presenta un elevato grado settoriale e d’integrazione, fornendo un quadro dettagliato del sistema impresa”.

Per Monica Pratesi, direttrice del Dipartimento per la produzione statistica dell’Istat: “Grazie alla multidimensionalità riusciamo a conoscere propositi di investimento e informazioni su governance, dimensioni di produttività, sostenibilità e digitalizzazione delle imprese. È stato un anno ricco di frutti statistici che ci permette di conoscere la vita attiva del nostro Paese”.

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